Martita era una bambina che fin da piccola era stata protagonista di fatti paranormali e così, i suoi genitori decidono di portarla da uno psichiatra ma poi la bimbaa invia una lettera a Giorgio Bongiovanni. Ecco la lettera:
Oggi, lunedí 8, 16:23, alla fine sarò libera da questo guscio che tanto mi ha insegnato del mondo.
Anche
se c’è per un tempo ho risentito del tuo egoismo di donna, per non
lasciarmi libera nella mia esistenza, non te ne faccio una colpa,
purtroppo è la malattia degli esseri umani attuali, l’egoismo.
Donna,
sento il tuo dolore, ho cercato di spiegarti che io non ti appartengo,
come niente in questo mondo ti appartiene. Ho cercato di placare la tua
immensa sofferenza, ma non ci sono riuscita. Tuttavia la mia gratitudine
verso il tuo corpo e la tua essenza è inesauribile. Hai fatto tutto ciò
che si aspetta da una madre per proteggere la sua creatura. Il mio
corpo si è nutrito dal tuo e dal tuo corpo sono nata per vedere,
riconoscere e respirare la mia altra madre: la natura. Avete un
bellissimo mondo, dico avete perché ormai non mi appartiene più, adesso
di certo sono di ritorno alla mia amata casa, dopo un lungo viaggio alla
tua. Ringrazio il tuo sforzo per insegnarmi il tuo mondo, la sua forma
di vivere e le sue abitudini.
Rimani in pace, donna, perché hai fatto
tutto bene, sono stata felice. Non posso negarti che ho conosciuto il
dolore che sente lo spirito quando non comprende tanta ignoranza, tanto
dolore inutile, tanto egoismo, ma allo stesso tempo mi sono allietata
nell’ingenuità di un bambino, nella purezza dello spirito delle tribù
indigene, nella loro ignoranza su cosa significa l’egoismo, nei loro
successi, nei loro riti interagendo con la madre natura e nel loro
rispetto infinito e così semplice vero il grande spirito. Ricorda sempre
questi simboli, una pagnotta di pane, una bilancia, una spada, un
calice e una rosa. Il pane significa il dovere di aiutare gli affamati,
la bilancia rappresenta la determinazione di lottare per la giustizia,
la spada incarna il valore dello spirito, il calice che deve contenere
sempre l’elisir della compassione per ogni essere vivente attorno a te e
la rosa ti deve ricordare sempre la bellezza che possiede ogni giorno.
Che la vita non è soltanto sacrificio e lavoro, ma è anche bella e per
questo va difesa. Vivi donna, sorridi e non ti lamentare delle tue
ferite, non soffrire più, la morte è una festa, è un meraviglioso
ritorno a casa.
Arrivederci donna, ti abbraccia e ti ringrazia per il tuo lavoro, Axx..
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